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colucci goletta verdeE' stato presentato a Bari, venerdì 12 luglio, il monitoraggio svolto lungo le coste pugliesi dall’equipe tecnica di Goletta Verde, a cura di Legambiente, sullo stato di salute delle coste e delle acque. Erano presenti, oltre all'ing. Vito Colucci, direttore generale dell'Autorità Idrica Pugliese, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde, Vito Bruno, direttore generale Arpa Puglia ed il Contrammiraglio Giuseppe Meli, direttore marittimo della Puglia e della Basilicata ionica.

Un viaggio realizzato anche grazie al sostegno dei partner principali CONOU, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati e Novamont; dei partner sostenitori Assovetro – Endless Ocean, Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio e con il contributo di Pramerica SGR (Pramerica Sicav Social 4 Future). Media partner del tour è La Nuova Ecologia.

 

Sono tre gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo, il 23% dei depuratori presenta criticità mentre il 24% è soggetto a scarichi anomali anche abusivi. Procedono gli interventi per migliorare il comparto depurativo e sono numerose le iniziative messe in campo dalla Regione per incentivare il riuso delle acque reflue in agricoltura.

“La costante collaborazione istituzionale con Regione Puglia, Arpa ed Aqp – ha dichiarato l’ing. Vito Colucci, direttore generale AIP – ha portato ad una più attenta condivisione delle informazioni tra tutti gli attori coinvolti dai processi depurativi. Tale sinergia, infatti, contribuisce a dare attualmente una fotografia più realistica ed utile alla risoluzione delle criticità ancora presenti”.

“Il risultato del monitoraggio di Goletta Verde è positivo nel suo complesso – ha affermato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - anche se permangono criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali. Rispetto allo scorso anno non cambia di molto la situazione sul fronte della depurazione: restano tre gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo mentre salgono a quarantaquattro quelli soggetti a scarichi anomali. Il 23% dei depuratori pugliesi continua a non essere conforme alla direttiva europea sulla depurazione mentre procedono gli interventi di potenziamento/adeguamento, compresi quelli per il contenimento delle emissioni odorigene. Viste le numerose iniziative finalizzate ad affinare le acque reflue depurate, chiediamo alla Regione Puglia di lavorare per il massimo riutilizzo di queste in agricoltura”.




 

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